lunedì 30 gennaio 2012

Once Upon A Time in The Splinder.....



Splinder è stata una piattaforma blog sviluppata in lingua italiana a partire dal 2001 dalla società Tipic Inc, dal 2006 facente parte del Gruppo Dada, e ufficialmente chiusa il 31 Gennaio 2012.

Nel 2003, Tipic Inc creò una versione del servizio per il mondo anglosassone, detta Motime, con scarso successo. L' annuncio della futura dismissione del sito è stata data il 21 novembre 2011.

lunedì 23 gennaio 2012

Benvenuti al Nord



Storia sotto tono rispetto al precedente film della serie. Stesso cast di attori e personaggi ch questa volta non riescono a rendere quell'allegra ironia. Se ne può fare a meno........


The Artist


Uno dei più bei film che abbia mai visto in una sala cinematografica.
Un po' lento nella prima parte, quella che descrive l'Attore all'apice del suo successo. La storia si anima di più quando comincia il suo declino a causa del suo orgoglio che gli impedisce di capire che il cinema muto non aveva più senso di esistere per l'avvento del sonoro. Dopo molte peripezie  e grazie all'amore e alla testardaggine della protagonista femminile, riesce a superare il suo limite e l'Artista segue l'Attrice nella nuova avventura del cinema sonoro.

venerdì 20 gennaio 2012

Le navi


Vanno e vengono
le navi della mia vita.
A volte attraccano
ai porti di ogni dove.
A volte non si fermano
ma vanno, vanno e non vengono.
Tra un'onda e l'altra
i sogni si aggiungono,
le certezze svaniscono
fino a che tutto non finirà.



martedì 17 gennaio 2012

I sogni muoiono all'alba.






Il suono ritmato del cellulare mi scuote dal torpore. Istintivamente allungo la mano per spegnere la sveglia impostata sulle 6.30. Sposto la gamba, cercando con il mio piede il suo piede, sperando d'incontrarlo. Almeno questa volta....

Pazienza! Sarà per un'altra volta. D'altronde ci sono abituata e non ci soffro più. Mi alzo e mi guardo intorno. Un'altra stanza d'albergo come tante altre. Il mio corpo nudo si riflette nello specchio di fronte al letto e i miei capelli, rossi, corti, sembrano incorniciare un volto che non m'appartiene. Vorrei non essere lì e quante volte l'ho pensato, rivivendo sempre questa spiacevole sensazione. Ma ogni volta ci casco, pensando che, forse, quella potrebbe essere la volta buona, quella in cui, per caso, avrei incontrato un uomo che non fosse come gli altri, un uomo che non si fosse nascosto dietro una maschera, un uomo che, sin dal principio, si fosse mostrato come è e non come io volevo che fosse.

Basta pensare. basta piangere, anche se gli occhi si stanno riempiendo di lacrime, come sempre.

E' ora di andare, di rimettere la mia maschera appoggiata sul comodino, accanto al cellulare.

Toh! c'è un messaggio per me: "Cara, questa notte è stata indimenticabile! Mai ho incontrato una donna come te: fantastica, ecco cosa sei! Chiamami presto e ti farò vedere ancora il paradiso!!!"

Quasi quasi lo chiamo.

Più tardi, forse.

Forse domani, quando questo buco che sento dentro si sarà riempito. . . . . . . . . . .


"Pronto! Ciao, sono io, scusa se non ti ho chiamato prima, ma sai, te ne sei andato prima che mi svegliassi e ci sono rimasta molto male... Si, me lo avevi detto che saresti dovuto scappare per via del tuo lavoro, ma ci sono rimasta male lo stesso... Quando ci vediamo? Ma..... non so..... sei sempre così impegnato e ....... Stasera??? Ma certo!!! Sono felice! Ma dove? Al solito ristorante? Certo che verrò, non vedo l'ora di passare un'altra notte con te!!!"

Aveva ragione lui quando, l'altra volta, mi diceva che dopo di quella notte non avrei più potuto fare a meno di lui. Aveva proprio ragione e questa notte saprò dimostrarglielo.
Debbo solo trovare una borsa un po' più grande: questa Smith&Wesson è pesante e non vorrei che si insospettisse .........

lunedì 16 gennaio 2012

La Talpa


Ho visto ieri sera questo film di cui si è tanto scritto. L'aspettativa, quindi, era comprensibilmente alta e non vorrei che sia stata questa a farmi esprimere un giudizio sostanzialmente negativo. Non sulla storia che, seppur non avendola letta nel romanzo originale, è d'indubbio interesse.

Quello che non condivido è il montaggio che, a parer mio, penalizza una bella trasposizione filmica, molto british, che strizza di frequente l'occhio al bianco e nero. E' un thriller psicologico, in cui l'azione è relegata ad un ruolo molto secondario. Probabilmente la sceneggiatura è stata scritta pensando ad un film in bianco e nero che, se così fosse stato, avrebbe avuto senza dubbio un impatto diverso, facendosi in parte perdonare un montaggio che poteva andar bene per tutt'altro genere di film, ma non per questo.

mercoledì 11 gennaio 2012


Un giro notturno in auto per le vie e le strade della mia cittadina con la telecamera fissata sul tetto della mia Honda CRV.

mercoledì 4 gennaio 2012

Cecilia


“Stefano!”

Dall’alto dei suoi due metri, l’uomo che la precede sulla rampa mobile si volta lentamente ed ancor prima di incrociare il suo sguardo pronuncia un “Bitte?” nel tipico accento bavarese. In una frazione di secondo Cecilia passa dallo stupore per aver ritrovato un suo vecchio amore, allo sconcerto per aver fatto la sua ennesima gaffe.
“Mi scusi tanto, ma pensavo che fosse un’altra persona!” Si affretta a rispondere Cecilia.
In un italiano sorprendentemente corretto, l’uomo, più divertito che seccato, replica:
“Non si preoccupi, signorina, mi capita spesso di essere riconosciuto da persone a me  sconosciute!” Cecilia si scopre ad osservare il suo viso come se avesse visto un uomo alto e biondo per la prima volta in vita sua. Ed in effetti era la prima volta che si trovava al cospetto di un gigante. E di un bell’esemplare, per giunta!
Tendendole la mano l’uomo si presenta: “Permette? Mi chiamo Joseph e sono tedesco, come avrà certamente capito. Posso sapere chi si nasconde dietro questo sguardo così enigmatico?” In effetti Cecilia sta ancora cercando di capire se quell’uomo lo attrae per solo per il suo aspetto o anche perché le ricorda molto il “suo” Stefano. Scuotendosi dalle sue analisi, Cecilia si affretta a rispondere: “Mi scusi…..Mi chiamo Cecilia e sono una ricercatrice universitaria”
E cosa ricerca di bello, Cecilia?” La incalza il suo interlocutore, sempre più divertito.
“Mi occupo dei rapporti tra cibernetica e antropologia”
“Ach!” L’uomo è sinceramente sorpreso e Cecilia se ne accorge perché ha inarcato le sopracciglia nel pronunciare quel monosillabo. “Dev’essere sicuramente uno studio molto stimolante” Replica Joseph. “Joseph?” Cecilia si stupisce che, mentalmente, è già passata ad una maggiore confidenza con quell’uomo che non conosce ancora, ma che stranamente la incuriosisce e non solo perché una parte di lei, ora, vorrebbe essere con lui in un posto molto più appartato. Con un certo sforzo Cecilia recupera il suo raziocinio appena in tempo per rispondere “Beh, come ogni lavoro ha i suoi alti e bassi, ma debbo ammettere che non avrei potuto trovare di meglio, almeno per ora”.
L’uomo sorride con un leggero ammiccamento e poi si allontana rapidamente, perdendosi tra la folla del grande centro commerciale.
Cecilia rimane lì, interdetta per quell’improvvisa ed inaspettata conclusione di un incontro che poteva preludere ad una situazione veramente eccitante. Ma non era andata così, sicuramente perché lei si era dimostrata troppo insicura. Pazienza, sarà per un’altra volta.


“Cecilia!! Cecilia!! CECILIA!”

La voce di Maddalena le fa fare quasi un salto nel letto. Era stato solo un sogno! Si volta verso Maddalena che la sta osservando con quel suo ghigno divertito.
“Chi era questa volta, eh? Un acrobata di un circo, oppure un manager dell’alta finanza?” Cecilia non risponde, tanto sa che Maddalena avrebbe continuato a sfotterla per almeno altri dieci minuti se solo avesse osato raccontarle il sogno. Meglio passare alle contromisure. Di slancio si volta e bacia con passione Maddalena che, presa di sprovvista, stenta un  attimo prima di lasciarsi coinvolgere.
A fatica Cecilia si ritrae e guarda la sveglia sul comodino. “Accidenti quant’è tardi! Me lo potevi dire subito che ora era!” Ma Maddalena si è già infilata nel box doccia e a Cecilia non resta vestirsi per andare al lavoro.

martedì 3 gennaio 2012





Oggi è il sesto anniversario della morte di papà. E il tempo piovigginoso sembra in tono con la ricorrenza.
Un po' di melanconia sgocciola sui ricordi di allora, come le gocce di pioggia che, stanche e svolgliate, si staccano dal cielo e vengono giù.
Sono passati sei anni, ma sembrano molti di più, per un verso, e pochissimi da un altro, quasi l'altro ieri .
Sabato scorso, l'ultimo dell'anno, sono andato al cimitero per rinnovare i fiori sulla tomba di mamma e papà.  Sono insieme, come nella foto, sorridenti, che ho messo sulla pietra.

lunedì 2 gennaio 2012