venerdì 5 dicembre 2014

Sequenze


Istantanee tratte dalle riprese di un film che ho girato, ma che per motivi diversi è destinato inevitabilmente a rimanere tra le cose nella cartella incompiute

Amarcord -3-


E questa è l'ultima della serie che propongo. In atteggiamento tipico da "interno album", tipico di molti LP del passato.

Amarcord -2-


Un'altra foto d'epoca scattata nella medesima sessione fotografica. Questa volta mentre accenniamo un pezzo.

InterAction - Un'esperienza unica


giovedì 4 dicembre 2014

Amarcord.....



El Aparecido ci chiamavamo quando eravamo una "cover band" come si dice ora. Solo che allora eravamo consci solo del fatto che ci piaceva (strano a dirsi...) la musica degli Inti-Illimani e ci piaceva anche riprodurla con strumentazione originale. Non a caso eravamo qui in un canneto, fonte di canne utilizzate da Paolo per costruire le quenas, tipici flauti, e i sikus, tipici flauti di pan.

Venerdi 12 dicembre 2014 - SCIOPERO GENERALE NAZIONALE Così non va!


mercoledì 3 dicembre 2014

Amarcord civitanovese.......



Non mi ricordo bene quando ho scattato questa diapositiva. Ad occhio e croce poteva essere nel 1982 o giù di lì. A quel tempo il digitale era ancora di là da venire e si scattava in pellicola, a colori o in bianco e nero, diapositiva o negativa da cui poi si traevano stampe di diverso formato. Il più diffuso era il 10x15. 

domenica 30 novembre 2014

The endless river e le Marche

Nessun fiferimento diretto o indiretto, solo la casualità di una scelta estetica. Questa cartina è nello studio del grafico che ha curato il booklet. Gli è piaciuto metterla e basta.

sabato 29 novembre 2014

A volte basta solo un po' di fantasia per creare interessanti giochi di
 luce.

mercoledì 26 novembre 2014

Un'amica importante

Non capita spesso di conoscere una persona così, quasi per caso, navigando in Internet. Si conoscono molte persone perchè di occasioni virtuali sono pieni i social network e i vari forum, Ma di solito sono conoscenze "occasionali", cioè legate al momento in cui ci si incontra, di solito relativo a qualche argomento di interesse comune.

E' molto raro il caso in cui dal parlare in generale si passa, poi, al particolare e al personale. Una certa diffidenza naturale di fondo, di solito impedisce ai più di aprirsi oltre a quello che l'argomento in discussione richiede. Però a volte succede. Succede di avere delle intuizioni che a loro volta possono rivelarsi giuste oppure no. In caso positivo si può arrivare anche ad un'amicizia a distanza, non più virtuale ma più di tipo epistolare, portata avanti da messaggi privati, e-mail oppure da telefonate. 

La voce, anche se al telefono, ha di per sé una connotazione fortemente personale, Ecco perchè quando si arriva a parlarsi anche se si è distanti si è al contempo vicini. Attraverso la naturale modulazione della nostra voce corrono sentimenti, emozioni, sensazioni. 

E così, tempo fa conobbi una persona che poi divenne speciale e importante. Attraverso quel filo che è il telefono approfondimmo sempre più la nostra reciproca conoscenza. Ma poi, come spesso succede, piano piano il rapporto si affievolì, sfilacciandosi in molteplici incomprensioni. Fino a cessare del tutto.

Il tempo è passato, ma mi è rimasta la soddisfazione di aver incontrato una persona con molti problemi e con molti sogni nel cassetto che erano destinati a rimanere tali, ma che ora vedo realizzati. La pittura era uno di questi. All'inizio solo come un modo di fissare sulla tela le proprie emozioni, come una sorta di diario figurato che poi è diventato qualcosa di molto più importante, uscendo dalle segrete stanze di un'intimità familiare per approdare a gallerie sempre più importanti. 

martedì 25 novembre 2014

Memorie di una stagione inquieta - l'archivio Beltrami


Il rigorista


Ub cortometraggio di Max Miecchi, tratto da un suo racconto di molti anni fa, che abbiamo girato in Ancona lo scorso anno. Arianna Nastro tra gli interpreti. La giovanissima attrice in questi giorni la possiamo vedere in "la Sapienza" di Eugenio Green. Vittorio Lomartire l'altro intrerprete.

lunedì 24 novembre 2014

Un ritorno o una nuova partenza.

Un ritorno al passato, alle sue forme e ai suoi riti, oppure una nuova partenza verso un futuro ammantato di retrò, di vintage, con tutte quelle cose che ho lasciato indietro in questi anni nella certezza, rivelatasi poi effimera, che una modernità e un'attualità continua costituissero non solo una necessità ma anche e soprattutto un desiderio, una meta da raggiungere e superare.

Poi, ad un certo punto, tutta una serie di piccoli eventi apparentemente non legati tra loro, hanno cominciato a sgretolare questa mia visione dell'orizzonte attorno a me. Piano piano mi sono reso conto che stavo sbagliando, non tutto, ma alcune cose si. Stavo confondendo con la libertà un certo tipo di omologazione e senza rendermene conto ogni mia passata velleità di anticonformismo si era tramutata in un conformismo di tipo standard, molto simile a quelle delle persone che incontravo o vedevo quotidianamente.

Il primo segnale di fumo che sono riuscito a cogliere è stato una sera in pizzeria. Un tavolo accanto al mio era popolato di quattro persone abbastanza giovani, sui 25 - 30 anni. Nell'attesa della pizza solo poche parole, per lo più sghignazzi o grugniti. Nessuno guardava l'altro, ognuno perso davanti al suo smartphone. Arrivata la pizza lo smartphone è finito al lato del piatto e gli occhi di ognuno andavano avanti e indietro tra il boccone di pizza e o schermo. Ad un certo punto uno dei quattro è scoppiato a ridere perché aveva appena letto un commento sulla pizza pubblicato su facebook dal suo dirimpettaio di tavolo. Nessuna testa si è alzata e nessuno sguardo si è incrociato. Tutti e quattro, a testa bassa, hanno continuato così fino alla fine del pasto. Mi ricordo che ho pensato: "allucinante.....". E poi ho avuto quasi un brivido perchè mi sono reso conto che avevo fatto quel commento dopo aver distolto a mia volta lo sguardo dal mio smartphone....

Primo giorno senza Facebook.

E non ne sento la mancanza. Già il fatto di aver rinunciato allo smartphone per un più vecchio ma più robusto ed efficiente telefono cellulare, un Nomia 3310, ha contribuito a rendere la transizione meno dolorosa.

Ma a questo primo passo se ne aggiungeranno altri tesi a recuperare una dimensione più analogica della mia vita, fino ad ora tutta presa dall'estrema digitalizzazione tecnologica.

Il fatto di non avere più a portata di mano una fotocamera digitale, quella sullo smartphone, ha fatto si che ripensassi ai vecchi tempi della mia gioventù, quando, appassionato di fotografia, giravo sempre con una piccola Minox in tasca. Una piccola macchina fotografica tedesca a rullino con messa a fuoco manuale, cioè a occhio, non disponendo di alcun ausilio telemetrico.

E così su eBay ho trovato e acquistato una Minox GT-E in ottimo stato da portare, come un tempo, sempre appresso, come una sorta di taccuino degli appunti visivo.


venerdì 11 aprile 2014

Come stai?.....

Ci sono momenti che, quasi per caso, mi tornano davanti agli occhi del ricordo persone che ho conosciuto e con cui ho condiviso anche lunghi giorni nel mio percorso di vita. Spesso questa condivisione è stata a distanza, in forma epistolare o telefonica, ma come mi accade, la non conoscenza diretta non mi ha mai impedito di vivere quei momenti con intensità. E poi, portate dalla corrente della vita, queste persone sono scivolate via, apparentemente per sempre. Ma so che non è mai così. Tornano sempre e quei ricordi mi confortano perchè tornano solo quelle persone che sono state veramente importanti e, chissà, forse anch'io, in qualche modo, lo sono stato per loro.