lunedì 24 novembre 2014

Un ritorno o una nuova partenza.

Un ritorno al passato, alle sue forme e ai suoi riti, oppure una nuova partenza verso un futuro ammantato di retrò, di vintage, con tutte quelle cose che ho lasciato indietro in questi anni nella certezza, rivelatasi poi effimera, che una modernità e un'attualità continua costituissero non solo una necessità ma anche e soprattutto un desiderio, una meta da raggiungere e superare.

Poi, ad un certo punto, tutta una serie di piccoli eventi apparentemente non legati tra loro, hanno cominciato a sgretolare questa mia visione dell'orizzonte attorno a me. Piano piano mi sono reso conto che stavo sbagliando, non tutto, ma alcune cose si. Stavo confondendo con la libertà un certo tipo di omologazione e senza rendermene conto ogni mia passata velleità di anticonformismo si era tramutata in un conformismo di tipo standard, molto simile a quelle delle persone che incontravo o vedevo quotidianamente.

Il primo segnale di fumo che sono riuscito a cogliere è stato una sera in pizzeria. Un tavolo accanto al mio era popolato di quattro persone abbastanza giovani, sui 25 - 30 anni. Nell'attesa della pizza solo poche parole, per lo più sghignazzi o grugniti. Nessuno guardava l'altro, ognuno perso davanti al suo smartphone. Arrivata la pizza lo smartphone è finito al lato del piatto e gli occhi di ognuno andavano avanti e indietro tra il boccone di pizza e o schermo. Ad un certo punto uno dei quattro è scoppiato a ridere perché aveva appena letto un commento sulla pizza pubblicato su facebook dal suo dirimpettaio di tavolo. Nessuna testa si è alzata e nessuno sguardo si è incrociato. Tutti e quattro, a testa bassa, hanno continuato così fino alla fine del pasto. Mi ricordo che ho pensato: "allucinante.....". E poi ho avuto quasi un brivido perchè mi sono reso conto che avevo fatto quel commento dopo aver distolto a mia volta lo sguardo dal mio smartphone....

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